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 La Cava tra Medioevo e Rinascimento

la statua di Bonifacio VIII, collocata sopra Porta Maggiore«Se un Papa veniva in visita alla città, entrava in Orvieto dalla Cava e raggiungeva il palazzo comunale e poi il duomo lungo un percorso addobbato con architetture effimere messe in piedi per l'occasione. Così capitò a Paolo III di passare sotto gli otto archi trionfali progettati da Simone Mosca» A. Satolli, Orvieto

Già dal Medio Evo la Cava era la zona degli artigiani, come testimoniano i resti di diverse fornaci per la lavorazione della ceramica, le vasche di qualche follonica, e il culto di Sant'Eligio, patrono degli orafi, dei fabbri e dei maniscalchi, a cui i Cavajoli vollero edificare una chiesa, divenuta poi della Madonna della Cava.
Era da sempre l'ingresso privilegiato dalle campagne, e la fonte della Cava, di cui si parlava già nel 1299, era il primo posto dove rifocillare gli asini dopo la dura salita verso la parte alta della rupe di Orvieto.