Kite è il titolo che l'Associazione Culturale Stefano Bicini
(nata nel 2004 per valorizzare e promuovere la figura e il lavoro
dell'artista scomparso) ha voluto attribuire alla prima mostra
in memoria del pittore perugino, in occasione dell'anniversario
della nascita.
Kite Orvieto è:
:: una mostra personale
di Stefano Bicini negli spazi della Galleria Zerotre. Fra le
altre opere, il libro di artista con grafiche del Bicini e poesie
di Anna Maria Farabbi, in cui il segno grafico e la parola interagiscono,
valorizzando e espandendo la carica comunicativa di entrambi
i codici
Kite - opere di
Stefano Bicini - GALLERIA ZEROTRE- via magalotti, 22/24
11 - 30 novembre 2005 dal martedì al sabato h 10-13 16-19
INAUGURAZIONE: venerdì 11 novembre 2005 ore 17.00
INFO galleria zerotre - 0763 342583 info@galleria03.it www.galleria03.it
:: una performance multimediale
in forma di concerto di Massimo Achilli e Annamaria Farabbi
alla Sala del Carmine. Attorno all'arte di Stefano Bicini si
intrecciano quattro linguaggi in una composizione corale, in
cui ciascuna individualità espressiva dialoga e si innesta all'altra.
Si tratta di un percorso breve e intenso in cui la visione della
pittura si innesta alle altre arti. Musiche originali composte
ed eseguite dal vivo al clarinetto da Gabriele Mirabassi, poesia
Annamaria Farabbi, danza Paola Lattanzi, progetto visivo Massimo
Achilli su opere d'arte di Stefano Bicini
Kite - omaggio a
Stefano Bicini - SALA DEL CARMINE - Via Loggia de' Mercanti
39
Venerdì 11 novembre ore 21 Performance multimediale in forma
di concerto
INFO Sala del Carmine - 0763.341265 teatrorvieto@yahoo.it -
macros2000@libero.it
Un progetto unico che nella volontà di creare una continuità
ha lasciato ai due differenti momenti una loro autonomia di
sviluppo.
Stefano Bicini (Perugia 1957 - Vienna 2003) inizia la sua carriera
di pittore a New York nel 1980, dove per circa un decennio sviluppa
un linguaggio che prevede forme geometriche e monocrome, impiegando
la carta e il piccolo formato. All'inizio degli anni novanta
dà vita ad una intensa produzione di dipinti, spesso di grandi
dimensioni, in cui l'elemento segnico e gestuale predomina con
energia espressiva e materica. Quando, sul finire del decennio,
in seguito ad una malattia, torna in Italia, la sua ricerca
cambia di nuovo indirizzo e l'interpretazione pittorica risulta
più rarefatta ed essenziale, come alleggerita nel ritmo compositivo,
nei colori uniformi, nei grafismi e nelle scritte che a volte
accompagnano le immagini. Si tratta di una progressiva decantazione
del linguaggio pittorico che assume una connotazione lirica
profondamente suggestiva.
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